giovedì, gennaio 03, 2008

Il vino del contadino

In vino veritas.

I latini avevano una predilezione per i proverbi sul vino. Anche nella poesia di Orazio ci sono continui richiami al vino schietto, quello che si beve per la morte del tiranno, quello che Leuconoe saggiamente filtra e mesce con due parti d'acqua o che il coppiere versa al poeta sotto un pergolato. La loro era una società agricola e il vino faceva parte della loro alimentazione. Oggi invece per molti stappare una bottiglia di vino è un rituale da occasioni speciali, ma non sempre le aspettative vengono soddisfatte.

Un vino che si fa ricordare è il rosso di Valtellina dell'azienda agricola La Capüscena di Buglio in Monte, un'azienda così piccola che non ha sito internet e non c'è nemmeno sulla guida telefonica. Per trovarla bisogna chiamare il numero di casa: 0342-620327. E' il vero vino del contadino, quello col sapore di una volta, del vino che faceva mia nonna. Sergio Codazzi, già enologo della Fondazione Fojanini, e sua moglie Lucia hanno rilevato i vigneti di famiglia, che coltivano con la passione di chi ama davvero la propria terra.

Lucia racconta la fatica del lavoro sui terrazzamenti sotto un sole che picchia, ma anche la gioia e la soddisfazione di vedere la propria fatica ripagata da un apprezzamento che cresce stagione dopo stagione. Tutto viene fatto in casa, o meglio in cantina, come una volta. Lucia e le sue figlie attaccano pure le etichette, con un improbabile cavallino che non si dimentica, in una dimensione del tutto familiare ed artigianale.
Per finire con un altro proverbio: nella botte piccola sta il vino buono.

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