venerdì, gennaio 25, 2008

Polenta taragna

Questo sì che è un piatto tipicamente valtellinese, anzi assieme ai pizzoccheri è la pietanza che caratterizza la cucina della Valtellina. Innanzitutto due parole sul termine taragna e sul suo significato. Come i taroz, deriva dalla dialettale "tarare" cioè mischiare: infatti è necessario non smettere mai di tararla così che non si attacchi sul fondo del paiolo.

Per quattro persone occorrono due litri d'acqua e 400 gr. di farina gialla di mais e 100 gr. di farina di grano saraceno, burro e formaggio scimud o casera. Si fa bollire l'acqua nel paiolo di rame e si versano a pioggia le farine già miscelate, facendole bollire per circa un'ora cioè fino a quando la polenta si stacca dalla crosta che si è formata sul bordo del paiolo. A questo punto invece che terminare la cottura (come per la polenta concia) vi si incorpora 50-100 gr di burro e altrettanti di formaggio, completando la cottura per altri 5 minuti finché non sono ben sciolti. Ora non resta che toglierla dal fuoco e servirla sul tagliere.

In commercio negli ultimi tempi si trovano anche delle farine precotte già miscelate... non è certo la stessa cosa e non ha sicuramente la poeticità e il sapore della polenta cotta sulla stufa, ma tante volte dobbiamo anche fare i conti col tempo.

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