sabato, gennaio 19, 2008

Polenta concia

Sarà anche un piatto valdostano o piemontese, ma anche in Valtellina lo si mangia volentieri. Ne ho già parlato in un altro blog, ma lì non si parlava di ricette e vi assicuro che nessuno da queste parti immagina che non sia un piatto locale.

Noi la facciamo con un terzo di grano saraceno due terzi di farina gialla come per la polenta taragna (ma più spesso si fa a occhio). Bisogna mettere sul fuoco un paiolo di rame, ma se si ha la fortuna di avere una stufa a legna il sapore è nettamento diverso, con due litri di acqua e quando comincia a bollire versarci a pioggia la farina già miscelata, tarandola, cioè mescoladola, vigorosamente così che non si formino grumi. Poi bisogna continuare a tararla con un movimento dal basso del paiolo verso l'alto.

Dopo un'ora e dopo essersi fatti dei buoni muscoli, la polenta è cotta e la si mette sul tagliere. Nel frattempo si è fatta soffriggere una cipolla nel burro. E' arrivato il momento di tagliare a fette la polenta: la si mette una fetta in una pirofila e la si cosparge di formaggio Scimud tagliato a dadini e burro fuso con cipolla, poi una nuova fetta di polenta e ancora burro e formaggio, poi ancora polenta e burro per terminare col formaggio. Insomma un altro piatto della tradizione, leggero leggero per stomaci delicati. Buon appetito.

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