giovedì, gennaio 24, 2008

Cassiodoro e le terme di Bormio

Torniamo a parlare dell'argomento terme. Se Plinio alle terme di Bormio non ha mai messo piede, Cassiodoro invece probabilmente sì.

Ma chi era questo personaggio dal nome tanto singolare (in realta significa dono di Cassio, che a sua volta vuol dire elmo metallico)? Ai suoi tempi era un pezzo grosso: un letterato e uno statista, ministro plenipontenziario del regno dei Goti in Italia, vale a dire il braccio destro del re Teodato. E' appunto scrivendo al suo re nel 535-36 d.C. che egli nomina le virtù terapeutiche delle "aquas Bormias" per la cura di una "limosae podagrae" vale a dire della gotta. Questa volta vi risparmio il testo in latino, che i più curiosi o puntigliosi possono però consultare qui (Variae, X, XXVIIII, 1).

Ora i più pignoli osservano che anche ad Acqui Terme, sul fiume Bormida, ci sono delle acque termali terapeutiche. Questa località in epoca romana era però nota con un nome diverso cioè Aquae Statiellae, per cui l'identificazione con Bormio, nota per la cura della gotta anche in documenti di età medioevale di sicura attribuzione, è pressoché certa. Non sono l'unica a pensarla così: il fatto che anche la bibbia della toponomastica, vale a dire Dante Olivieri (Dizionario di toponomastica lombarda, p. 101) la pensi allo stesso modo, mi conforta.

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