Solo in Engadina e in Valtellina ci sono ben quattro località termali: St. Moritz, Scuol, Bagni di Masino e Bormio. Un tempo esisteva una rinomata fonte di acqua ferrugginosa anche a Santa Caterina Valfurva, ma purtroppo in seguito ad alcuni lavori di ampliamento della pista da sci limitrofa alla torbiera da cui sgorgava, il percorso dell'acqua deviò e non si riuscì più a ritrovarla.
Risalendo la Valtellina, all'altezza di Ardenno si diparte sulla sinistra la statale per la Val Masino, cupa valle alpina già ricordata da Salvatore Quasimodo. Si arriva ai Bagni di Masino salendo per una strada tortuosa che corre lungo uno dei pochi torrenti non ancora imbrigliati dalle opere delle centrali elettriche, circondati da pini ed abeti. Si giunge infine in un una conca, circondata da pareti imponenti e incombenti e ci si trova immersi in un'atmosfera d'altri tempi. Il vecchio albergo ha un'aria délabré piena di fascino, peccato sia aperto solo d'estate. Le terme sono più moderne così come il vecchio edificio recentemente ristrutturato. L'acqua sgorga dalla montagna a circa 38° C ed il luogo è il posto ideale per rilassarsi e godere della gran quiete del sito, isolati dal mondo perché per fortuna il cellulare non prende e bisogna fare capo al vecchio telefono fisso dell'albergo.
Bormio è località fin troppo nota per le sue terme. Già ho detto delle fonti storiche che ne parlano, di Plinio, Cassiodoro e Leonardo, ora parlerò invece delle differenze tra i tre stabilimenti termali. Bormio Terme è uno stabilimento termale moderno adatto ai bambini e alle famiglie: si spende relativamente poco e si possono godere dei bei momenti nelle grandi piscine o sugli scivoli. Peccato però che venga aggiunto cloro all'acqua termale.
Bormio è località fin troppo nota per le sue terme. Già ho detto delle fonti storiche che ne parlano, di Plinio, Cassiodoro e Leonardo, ora parlerò invece delle differenze tra i tre stabilimenti termali. Bormio Terme è uno stabilimento termale moderno adatto ai bambini e alle famiglie: si spende relativamente poco e si possono godere dei bei momenti nelle grandi piscine o sugli scivoli. Peccato però che venga aggiunto cloro all'acqua termale.
Un vero tempio del benessere sono invece i Bagni Nuovi sulla strada per Livigno e i Bagni Vecchi verso lo Stelvio. Ai Bagni Nuovi domina l'atmosfera ovattata fin de siècle, abbinata al lusso dell'unico albergo a 5 stelle della valle: in pochi anni è diventato la beauty farm più esclusiva d'Italia. I Bagni Vecchi sono unici, arroccati su uno sperone di roccia a strapiombo sull'Adda, fascinosissimi, con una vista mozzafiato sulle montagne innevate di fronte. Vi si coglie un'atmosfera d'altri tempi che ha fatto di questo luogo una delle mete più note della Valtellina. In entrambe le strutture ci si può accedere anche solo come ospiti delle terme, ma per godersele al meglio è bene farlo durante la settimana, evitando le feste comandate in cui c'è davvero troppa gente ed anche prezzi più alti.
Attraversate le Alpi si giunge a St. Moritz, la capitale del turismo delle Alpi. Qui le terme sono terme un po' per modo di dire perché c'è solo una sorgente ferrugginosa, con la quale però i nostri vicini svizzeri sanno fare miracoli: del resto il turismo alpino è nato proprio qui più di cento anni fa.
Scendendo verso l'Engiadina Bassa (come si dice in Romancio) si trova infine Scuol, un villaggio con grandi case in muratura dalle facciate dipinte e la chiesa con il campanile a punta, come nelle cartoline di Natale o nei cartoni animati di Heidi. Qui una ventina d'anni fa il comune ha costruito un moderno stabilimento termale, ancor oggi perfettamente lindo e ben tenuto. La parte che più mi piace è la vasca circolare all'aperto, dove farsi trascinare dalla corrente con una vista impareggiabile sulle montagne. Nei dintorni di Scuol sgorgano più di 20 sorgenti termali, alcune delle quali sono utilizzate anche a Bad Tarasp Vulpera, un villaggio che sorge sopra una stretta gola dell'Inn e dominato da un suggestivo castello.
Attraversate le Alpi si giunge a St. Moritz, la capitale del turismo delle Alpi. Qui le terme sono terme un po' per modo di dire perché c'è solo una sorgente ferrugginosa, con la quale però i nostri vicini svizzeri sanno fare miracoli: del resto il turismo alpino è nato proprio qui più di cento anni fa.
Scendendo verso l'Engiadina Bassa (come si dice in Romancio) si trova infine Scuol, un villaggio con grandi case in muratura dalle facciate dipinte e la chiesa con il campanile a punta, come nelle cartoline di Natale o nei cartoni animati di Heidi. Qui una ventina d'anni fa il comune ha costruito un moderno stabilimento termale, ancor oggi perfettamente lindo e ben tenuto. La parte che più mi piace è la vasca circolare all'aperto, dove farsi trascinare dalla corrente con una vista impareggiabile sulle montagne. Nei dintorni di Scuol sgorgano più di 20 sorgenti termali, alcune delle quali sono utilizzate anche a Bad Tarasp Vulpera, un villaggio che sorge sopra una stretta gola dell'Inn e dominato da un suggestivo castello.
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