martedì, febbraio 05, 2008

Pista Deborah Compagnoni

Una delle emozioni più belle in montagna è risvegliarsi al mattino dopo che ha nevicato tutta la notte. Stamani il cielo era azzurro e terso, la neve farinosa e soffice, il paesaggio fatato con tutti gli abeti incappucciati di bianco. Dovendo tornare a lavorare nel pomeriggio, siamo saliti presto facendo l'antimeridiana, meno di 60 euro in sei persone: una pacchia.

Dalla cabinovia si vedeva la pista parzialmente battuta e e parzialmente coperta dalla neve fresca. Arrivati in cresta al Sobretta abbiamo deciso di scendere sul davanti, portando anche i bambini. La pista dedicata a Deborah Compagnoni è una nera, è piuttosto dura, ma se non è ghiacciata è una bellezza e anche loro ormai riescono a scendere. La prima volta abbiamo scelto la variante sul Sobretta davanti, seguendo il tracciato della vecchia libera femminile, quella che arrivava alla Fonte. Dopo anni ho riprovato l'ebrezza dello sci in neve fresca, quaranta centimetri di neve farinosa stupenda su fondo battuto, quindi nessun rischio né per me né per gli altri. E' stupendo scendere per primi e lasciare le proprie scie come uno scodinzolo sulla neve.

Poi siamo risaliti in valle dell'Alpe a prendere il sole e una cioccolata al rifugio, e dopo un paio di discese siamo scesi verso valle. L'emozione della sciata in neve fresca non era ancora passata. Questa volta però abbiamo visto dalla cabinovia che altri ci avevano seguiti e la neve fresca era ormai tracciata da un fitto reticolo di scie. Abbiamo allora seguito la vecchia pista Bucaneve ora dedicata alla simpatica campionessa locale. Si tratta di un tracciato con un dislivello di mille metri che le più brave riescono a percorrere in meno di due minuti. Noi siamo scesi con calma, coi tempi dei bambini.

Questa pista ha una storia singolare, che non tutti conoscono: venne infatti tracciata da una immane valanga nel lontano 1918, l'ultimo anno della Grande Guerra. Abbiamo delle vecchie fotografie in bianco e nero, fatte alla fine degli anni quaranta che mostrano i vecchi tracciati nel bosco e l'unica pista riconoscibilissima. Purtroppo per i mondiali del 2005 è stata ampliata e modellata. Il tratto nel bosco, che un tempo era un vero spettacolo, non ha più quell'alternanza di discese e piccoli piani, tutto è stato uniformato per rendere la pista conforme alle normative internazionali e ai criteri di sicurezza... però si è perso un pezzetto di storia e di poesia.

Nessun commento: